La croce pastorale, conosciuta anche come crosier o crozier, ha una storia ricca e profonda, che si intreccia con la tradizione ecclesiastica e il simbolismo religioso. La sua origine come bastone di autorità non è del tutto certa, ma ci sono stati molti precedenti sia nel mondo secolare che religioso dell’antichità. Un esempio di ciò è il lituus, il bastone tradizionale degli auguri romani antichi, così come il Bastone di Mosè nella Bibbia Ebraica. Questo tipo di bastone di ufficio è stato trovato in periodi successivi, alcuni dei quali continuano ad essere utilizzati in contesti cerimoniali fino ai giorni nostri.
La Forma e il Simbolismo
Nella Chiesa occidentale, la forma usuale della croce pastorale è quella di un bastone da pastore, curvato in cima per agganciare gli animali. Questo si ricollega alle numerose metafore che raffigurano i vescovi come pastori del loro “gregge” di cristiani, seguendo la metafora di Cristo come il “Buon Pastore”. Nelle Chiese Ortodosse Orientali e Cattoliche di rito orientale, la croce pastorale si presenta in due forme comuni: una è a forma di tau, con braccia curve, sormontata da una piccola croce, e l’altra ha una parte superiore composta da un paio di serpenti o draghi scolpiti, rivolti l’uno verso l’altro, con una piccola croce tra di loro. Il simbolismo di quest’ultima è associato al serpente di bronzo, il Nehushtan, fatto da Mosè, come riportato nel libro dei Numeri. È anche un richiamo al bastone del dio greco Asclepio, sottolineando il ruolo del vescovo come guaritore delle malattie spirituali.
Uso e Significato
Il crosier simboleggia l’ufficio di governo di un vescovo o abate ed è portato da prelati di alto rango nelle Chiese Cattolica Romana, Anglicana e in alcune Chiese Luterane europee, così come dagli abati e dalle badesse come insegna del loro ufficio ecclesiastico e, in tempi passati, del potere temporale. Originariamente un bastone con una croce, una sfera o una croce tau in cima, ha acquisito la sua forma attuale nel XIII secolo.
Uso Liturgico e Cerimoniale
Nella cristianità occidentale, la croce pastorale è modellata come un bastone da pastore e viene portata da un vescovo o capo di chiesa come “pastore del gregge di Dio”, in particolare della comunità sotto la sua giurisdizione canonica. Viene conferita a un vescovo durante la sua ordinazione all’episcopato e presentata anche a un abate durante la sua benedizione. Sebbene non ci sia una disposizione per la presentazione di una croce pastorale nella liturgia associata alla benedizione di un’abbandona, per una consuetudine consolidata, un’abbandona può portarne una quando guida la sua comunità di monache.
Un Legame con la Tradizione e Simbolo di Unione
La croce pastorale collega anche chi la porta con la ricca tradizione della Chiesa. Ogni crosier è un ricordo della lunga storia della Chiesa e della sua evoluzione nel corso dei secoli. È un collegamento tangibile con i pastori che hanno preceduto, e un simbolo della continuità della fede attraverso generazioni di cambiamenti e sfide. La croce pastorale serve come un punto focale nelle liturgie e nelle cerimonie, ricordando a tutti i presenti il loro ruolo comune nel corpo di Cristo. È un simbolo che unisce i diversi membri della Chiesa in una comune vocazione di fede, speranza e servizio, ed è un simbolo ricco e multidimensionale che incarna la responsabilità, la tradizione, l’arte, l’unità e la guida spirituale, ricordando a tutti il ruolo vitale che i pastori spirituali svolgono nella guida del popolo di Dio.
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