Come diventare medico veterinario o un assistente veterinario?

Per essere medico veterinario occorre aver completato, con l’ottenimento della laurea, gli studi universitari della durata di cinque anni a ciclo unico in medicina veterinaria.

Il corso di studi è attivato in molte università italiane. Il corso di laurea in medicina veterinaria trasmette ai discenti molte conoscenze di base teoriche, pratiche e operative; durante gli studi nei cinque anni, tra le altre cose da studiare, si impara a:

  • saper fare i controlli sugli animali nel territorio regionale;
  • stabilire rapporti di consulenza con le aziende agricole della zona;
  • apprendere le conoscenze pratiche sui modi di cura e prevenzione degli animali più a contatto con l’uomo;
  • assimilare le procedure secondo le quali sono certificati gli alimenti e i processi applicati per produrli;
  • conoscere i farmaci più utilizzati dai medici veterinari;

Il tirocinio formativo

A laurea conseguita, ma già durante il corso di studi in medicina veterinaria, è doveroso, oltre che opportuno, effettuare un periodo di tirocinio con durata variabile in uno studio già avviato con un veterinario professionista abilitato, oppure in un’istituzione riconosciuta.

Durante questo tirocinio formativo il medico veterinario o aspirante tale, ha modo di capire meglio, sperimentare e toccare con mano quale sarà la sua futura professione, imparerà a rafforzare le proprie nozioni teoriche preparandosi a svolgere in autonomia la sua professione di veterinario, affrontando da vicino le problematiche reali e assimilando nuove conoscenze di tipo teorico e pratico.

Come diventare assistente veterinario

Per diventare Assistente tecnico veterinario bisogna possedere la giusta volontà e la forte determinazione oltre ad un’accurata formazione scientifica di base allo scopo di poter collaborare e supportare da vicino il lavoro del medico veterinario.

I compiti che un tecnico veterinario deve assolvere di fatto sono paragonabili a quelli svolti da un infermiere professionale in ambito ospedaliero nei vari reparti medici e ambulatoriali.

Per questo motivo è propedeutico possedere una preparazione universitaria.

Per tutta la professione veterinaria, l’introduzione di personale di questo tipo e qualificato, trova piena validità nell’equipe ambulatoriale e clinico e costituisce un bel passo avanti di assoluto e positivo significato.

Per diventare assistente veterinario qualificato occorre conseguire una laurea di tipo triennale classe L-38 oppure un diploma professionale. Il corso di laurea fa capo ai dipartimenti di Medicina Veterinaria o Scienze Agrarie Zootecniche.

Gli studi accademici sono attivati in corsi triennali e richiedono l’ottenimento di 180 crediti formativi universitari, la tesi finale e un tirocinio di 200 ore.

Nel dettaglio, i corsi forniscono inizialmente una formazione scientifica di base, con lezioni propedeutiche di materie come chimica, biologia, matematica, economia, statistica, anatomia, fisiologia, patologia, parassitologia.

Con l’avanzare dei corsi si affrontano tematiche inerenti la riproduzione e la nutrizione del cane e del gatto, il loro comportamento, le tecniche veterinarie, la farmacologia e l’igiene.

La formazione universitaria che si acquisisce di fatto può aprire molte opportunità anche diverse dalla mansione di tecnico veterinario.

Infatti, fornisce l’opportunità, per chi lo desidera, di proseguire gli studi e accedere a livelli di istruzione superiori come la laurea magistrale e/o dottorati in diverse specializzazioni della biologia.

Attività dell’assistente tecnico veterinario

Le attività svolte dall’assistente sono generalmente:

  • contenimento degli animali;
  • la pronta ricezione del cliente;
  • la gestione dell’igiene dell’ambiente di lavoro;
  • cura delle procedure infermieristiche di natura medica e chirurgica;
  • l’allestimento di sale chirurgiche;
  • la vigilanza sul paziente in fase pre-operatoria e di risveglio post anestesia;
  • l’esecuzione degli esami di laboratorio, ematochimici e citologici, parassitologici;
  • la somministrazione di terapie medicinali e riabilitative;
  • l’applicazione di diversi tipi di cateteri e bendaggi.
  • l’assistenza al medico chirurgo, aiuto anestesista, ferrista.