Per la realizzazione di opere per il sostegno di edifici esistono diverse tipologie e stati limite
Con la dizione “opera di sostegno” si intende una struttura a sviluppo verticale con la funzione principale di resistenza, alla spinta orizzontale, affidata al solo peso proprio unitamente al quello del terreno che agisce su di esso.
Le opere di sostegno e in particolare i muri di sostegno sono realizzati per il sostegno di significative masse di terreno o di acqua nel caso delle paratie.
I muri possono essere di diversa tipologia, le più importanti sono:
– Muri a mensola in c.a.; – Muri in c.a. e fondazioni su pali; – Muri in c.a. con contrafforti; – Muri a gravità e semigravità;
In breve, sono muri a gravità, a mensola, a contrafforti quelle strutture con la funzione di sostegno demandata al peso proprio della struttura insieme al peso del terreno che agisce sulla struttura medesima che è di tipo rigido sotto le sollecitazioni dei carichi.
Sono considerate strutture miste quelle che utilizzano elementi rinforzanti e di collegamento come le terre rinforzate e i muri cosiddetti cellulari.
Le paratie con funzione di sostegno e contenimento riposta nella resistenza di volumi di terreno posti d’avanti all’opera unitamente ad ancoraggi e/o puntoni utilizzati se ne è previsto l’utilizzo per aumentare la resistenza sono di tipo flessibile e quindi con la caratteristica della deformabilità.
Verifica agli Stati Limite
Gli Stati Limite verificano che gli effetti delle azioni di calcolo non superino quelli compatibili con lo stato limite considerato.
Gli stati limite sono distinti in:
Stato Limite di Esercizio (SLE) Stato limite Ultimo (SLU).
Lo SLU è il valore estremo della capacità portante o il cedimento oltre il quale si mette in pericolo l’intera struttura con pericolo per le persone.
Lo SLE corrisponde ad uno stato superato il quale i requisiti di esercizio imposti non sono più soddisfatti e rischiano così il deterioramento della struttura, anche rapidamente, con effetti visibili come le fessurazioni dovute all’eccesso delle tensioni e dunque la perdita della funzionalità cui era preposta.
Il contesto degli stati limite prevede la definizione di tre diverse combinazioni di carico che assumono le dizioni di:
Rara; Permanente; Quasi-Permanente.
Nei confronti delle azioni sismiche vi sono altre azioni addizionali che devono essere verificate:
i corrispondenti stati limite sono determinati prendendo a base le prestazioni che l’opera deve integralmente garantire a seguito di un evento sismico.
Per gli stati limite di esercizio si distinguono: lo stato limite di operatività (SLO) e lo stato limite di danno (SLD); mentre gli stati limite ultimi a loro volta sono distinti in:
stato limite di salvaguardia della vita (SLV) e stato limite di collasso (SLC).
I suddetti stati limite sono legati alla probabilità di danneggiamento della struttura e delle sue parti in modo crescente rispetto ad un valore della probabilità di superamento di un evento sismico, nel periodo di ritorno di riferimento in modo decrescente.
Definizione degli stati limite
Si definisce Stato Limite di Operatività (SLO), la condizione ultima per la quale a causa di un evento sismico, l’opera nel suo complesso non deve subire danni ed interruzioni d’uso importanti.
Si definisce Stato Limite di Danno (SLD), la condizione tale che l’opera nella sua interezza possa subire danni, senza però mettere a rischio le persone e che non compromette la capacità di resistere della struttura alle azioni di progetto siano esse verticali o orizzontali, garantendone l’utilizzo immediato.
Si definisce Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV), quella condizione ultima a seguito della quale, dopo un evento sismico, l’opera subisce dei crolli di parti non strutturali o di impianti e danni rilevanti alle parti strutturali, in ogni caso senza alcuna perdita di rigidezza rispetto alle azioni orizzontali, conservando la capacità di resistere alle azioni verticali oltre che margini di sicurezza per ulteriori azioni sismiche orizzontali.
Si definisce Stato Limite di Collasso (SLC) la condizione tale che l’opera subisca danni con crolli dei componenti non strutturali e degli impianti con danni gravi alla struttura, per tale limite l’opera però ancora conserva ancora un grado di sicurezza limitato per carichi verticali ed un modesto margine di sicurezza rispetto al collasso per le azioni orizzontali.
Considerando le opere di sostegno, lo stato limite di riferimento è quello di salvaguardia. SLV.
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